Firenze, 1997

Ho iniziato ad occuparmi di volontariato sei anni fa, guidata dai Padri Gesuiti della Parrocchia del SS. Nome di Gesù ai Bassi di Firenze. Con loro mi sono recata la prima volta in Burkina Faso dove ho conosciuto una realtà inimmaginabile ed indescrivibile.
A Ouagadougou, la capitale del paese, incontrai un altro sacerdote, don Carlo Donati, della Parrocchia di Santa Maria a Caiano (nel Mugello), che da anni si occupa principalmente della fornitura di medicinali, oltre che di altre forme di assistenza.
Tutti insieme, ora, siamo impegnati ad aiutare questo paese, ognuno nella misura che gli è possibile.
Cosa mi ha spinta a questa scelta?
Senz’altro una mia proiezione istintiva verso gli altri, ma soprattutto l’esempio di vita ricevuto da mio marito durante la nostra unione.
Il suo impegno più pressante era quello di stimolare lo sviluppo e la coscienza della dignità umana.
“Non esiste progresso – soleva dirmi – se non determina la crescita morale e la consapevolezza della propria dignità di uomo. Ogni uomo degno ha il dovere di aiutare i miseri in qualunque parte del mondo si trovino e di qualunque miseria siano afflitti.”
Mi sembra doveroso continuare a trasmettere il suo messaggio ed il suo ricordo.
Per questo mi sono rimboccata le maniche e mi sono recata in Burkina Faso, a mio avviso, il più povero di risorse in assoluto.
La sua popolazione soffre di terribili malattie: epatiti, tubercolosi, lebbra, meningiti, amebe, malaria e AIDS (33% di mortalità) nonché di denutrizione e di analfabetismo quasi totale (86%).
In questi anni di attività, abbiamo costruito: pozzi, scuole, dispensari in varie parti del paese; inoltre provvediamo direttamente alla distribuzione dei medicinali alle missioni, dei vestiari e del materiale didattico alle scuole. Ci occupiamo anche di adozioni a distanza, mirate alla scolarizzazione infantile (abbiamo mandato a scuola circa duemila bimbi di età compresa tra i sei ed i quindici anni).
Purtroppo, per quanto ci sembri di lavorare tanto, alla fine ci rendiamo conto di portare solo una piccola goccia d’acqua per una grande sete.
Abbiamo bisogno di aiuto da parte di tutti.
Recentemente mi sono occupata di un progetto per i pozzi, dell’arredamento per un reparto della maternità dell’Ospedale di St. Camille a Ouaga (trenta posti letto), del sostentamento di un gruppo di vedove in precarie condizioni di sopravvivenza, di forniture scolastiche per la scuola da noi costruita e che porta il nome di “Florentia”, di casette per handicappati etc.